Ve li ricordate i primi tempi del lockdown? Non che ci manchino, per carità, ma sarebbe interessante tornare per un attimo a quei momenti. Ci siamo trovati a fare i conti con noi stessi, con le emozioni, con le parti più profonde delle nostre anime; ci sono stati casi in cui non sempre è andata bene, ed hanno avuto vita facile lacrime, rabbia e sconforto. Ma anche luce, tanta, tanta luce. In quei momenti, ognuno ha trovato la forza di rialzarsi e di guardare avanti. Dal particolare al generale, ci siamo accorti di essere un Paese risvegliato, in continua e costante rinascita, capace di vedere nel domani una luce che il virus sembrava aver spento.
Ecco, se vi siete ricordati quei momenti, non vi viene in mente di domandare cosa sia successo? Perché sembra che quel Paese, quell'Italia che s'è desta, come la fortunata opera corale targata Alise Editore e curata da Tina Venturi, si sia come riassopito. Quel sentimento di unione pare aver lasciato spazio ad un fastidio sempre più diffuso, riversato spesso sui social, in un uno contro tutti senza vinti né vincitori. Sembrano così lontani i momenti in cui ci si dava appuntamento su un balcone, cantando o semplicemente ascoltando, osservando le bandiere tricolore e credendo agli striscioni con scritto "Andrà tutto bene".
Nessuno vuole tornare a quei momenti, si intende. Ma non sarebbe male tornare a quei sentimenti: a quella speranza, alla convinzione che il domani sarà comunque migliore, al rispetto verso il dolore altrui, facendolo nostro anche solo per un istante, condividendolo. Certo, chiusure, zone colorate, restrizioni e norme in costante cambiamento hanno minato fortemente il nostro tempo, mettendoci a dura prova e, spesso, incattivendoci. La stanchezza per soluzioni difficilmente degne di questo nome, la costante ansia nel vedere la propria vita appesa a decisioni di altri, gli affetti interrotti per un comma, una rabbia che muta in disperazione: il quadro oggi ha queste sfumature. Ma, forse, il momento in cui l'Italia si deve destare (di nuovo), è proprio questo.
Perché è adesso il momento della rinascita di un sentimento comune, di unione, di solidarietà. È adesso il momento in cui serve ritrovare la narrazione commuovente della nostra storia più recente, quella che in un modo o nell'altro ha cambiato le nostre vite, ripartire da essa. Per quel domani migliore, per quel Paese splendido che non abbiamo mai smesso di essere, anche se a volte ci dimentichiamo dove guardare. Quando penso a quel passo dell'Inno di Mameli, "L'Italia s'è desta", penso al buono che alberga in ognuno di noi. Fino a pochi mesi fa, lo avevamo a portata di mano ogni giorno. Ritroviamolo. Sarà più bello condividerlo quando l'incubo sarà davvero finito e un nuovo giorno si aprirà davanti ai nostri occhi, pronti a destarsi.